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Biografia

Una vita per l'arte

“Mi sono avvicinato alla pittura per caso. All’inizio ho avuto anche molte delusioni…”

Nato a Vercurago, in Provincia di Lecco in Italia nel 1950.

 

Frequenta le prime classi elementari presso la scuola del paese in un contesto religioso-pastorale-agricolo che lo accompagnerà nel suo percorso di vita. In un contesto diviso tra lago e collina, l’adolescenza la vive seguendo i colori delle stagioni, una costante tematica della sua pittura e sperimentando i primi schizzi con le “matite Giotto”.  Sono anni quelli dell’adolescenza di Bonacina, in cui le idee di infinito e di libertà rispecchiano gli orizzonti che si vedono dal suo lago, la salita al Castello dell’Innominato, una sfida per assaporare il vento che scompiglia i capelli e ti fa sognare oltre l’orizzonte.

1969

Entra nel settore grafico frequentando la scuola d’Arte Pura e Applicata di Merate.

1975

Affiancatosi a vari maestri di tutto rispetto e ispirandosi ai loro atteggiamenti artistici, nel 1975 lascia la grafica e si cimenta con la pittura a olio, sua grande passione.

“Ho avuto l’opportunità di conoscere Massironi ad un corso di grafica pubblicitaria. È stato lui che mi ha fatto definitivamente abbracciare l’arte. La vita dell’artista non è facile specialmente se si vuole fare questo mestiere per professione”.

Adelio Bonacina, all’inizio, trova molte difficoltà, come succede sempre nel mondo dell’arte. Pittore si distingue per il disegno e per il colore, il primo sempre sintetico e preciso nella natura, il secondo fresco e calibrato in un discorso impressionista ma proposto sempre in maniera autentica. I colori sono vivaci in modo tale da creare movimento e un continuo gioco di colori. 

1985

Dal 1985, con la guida critica dell’amico pittore Massironi del quale condivide in toto la linea di pensiero, inizia nuovi lavori espressivi con tecniche miste, degne di essere conosciute.

1986

L’opera di Adelio Bonacina “Borgo antico” (f.to 50×70) è scelta fra le 200 prescelte dalla giuria per partecipare alla selezione finale del “Premio Arte 1986”.

Primi anni novanta

Dopo varie esperienze, nei primi anni novanta sceglie di anteporre studi e lavori ad olio con tecniche miste ed acrilici. Le mostre di Adelio propongono una pittura interessante che invita a un’interpretazione personale, quasi sentimentale, senz’altro poetica: caratteristiche che Adelio Bonacina vive nelle sue opere “quasi a sfida di un qualcosa di interiore che neanche il pittore forse conosce”; “Gli è facile – prendendo ancora spunto da una critica a lui dedicata – passare da un complesso impasto cromatico magro ma policromo a una sorta di entusiasmanti ricerche gestuali, compensate da grande sentimento e poesia”.    

1997

Bonacina dipinge la natura

Le opere di Adelio ci offrono studi sul paesaggio e si va dalle marine alle visioni montane, passando per gli spazi larghi della pianura. Ma cos’è che comunque li rende attraenti? Intanto la delicatezza di una pittura che pur essendo molto materica e utilizzando una tecnica, quella mista, che certo gioca più sulla forza di quanto non potrebbe fare l’olio da solo; è capace tuttavia di appagare la necessità più recondita di tenerezza insita nel cuore di chi guarda. Paesaggi leggibili e immediatamente riconoscibili con però un messaggio sotteso non altrettanto decodificabile.
L’idea di Bonacina è quella di una natura ancora pulita e capace di restituire all’uomo il suo posto nell’universo: una natura dove ogni cosa è nel suo luogo, pur continuando a mutare nel ciclo irreversibile vita/morte/vita.

Ma oltre alla concettualità nascosta, i paesaggi di Bonacina valgono anche per la loro intrinseca costruzione. Tra i dipinti più riusciti proprio quelli che hanno un lato corto (quello dell’altezza) e uno molto più lungo (quello della lunghezza). Il risultato è un “panorama” vasto e di respiro dove l’occhio scorre libero e la mente dell’osservatore può spaziare senza ostacoli.
L’artista apprezza il vento, la sua capacità di mutare l’aspetto delle cose; la superficie del mare come quella di un prato; le fronde di un bosco di betulle e castagni come le spighe al sole di un campo di giugno. E allora ecco che il vento diventa spesso protagonista e in questi quadri “fuori misura” disegna qualcosa che fuoriesce dal dipinto stesso per andare a toccare, sapientemente, i sensi dello spettatore.(Anna Caterina Bellati)

L’artista bergamasco ha fatto per molti anni, in gioventù, il litografo imparando a lavorare i colori.

1998

I critici avvicinano la pittura dell’artista della Valle San Martino allo stile di Cascella…

La tecnica di esecuzione delle sue opere è una tecnica mista ad olio ed acrilici. Diversi quadri molto materici, cioè pennellate dense che formano rilievi sulla tela. Molti i colori. I critici avvicinano la pittura dell’artista della Valle San Martino allo stile di Cascella .

1999

La Fondazione “Don Gnocchi” di Inverigo conferisce al pittore Adelio Bonacina un riconoscimento speciale per avere disegnato il bozzetto della targa in bronzo che è consegnata alle varie autorità e personalità convenute alla famosa “Rotonda” del paese della Brianza comasca in occasione dei festeggiamenti per il 50” di fondazione dell’ente. Pittore spiccatamente impressionista con una chiara matrice lombarda presenta le opere che spaziano dai paesaggi alle figure, con disegno solido e corretto, supportato da colori vivi ed essenziali. Offre la prova e la volontà di ciò che avviene nell’animo di un artista quando la visione naturalistica si trasferisce a quella del ricordo poetico.

2001

Emozioni nel colore – I colori delle emozioni

Lo spettacolo naturale è tradotto dal pennello di Adelio Bonacina, in un’esplosione matura e rigogliosa di colore. Nei paesaggi distese verdi in cui rosseggiano corolle fiorite si espandono all’orizzonte lasciando appena intravedere la linea azzurra del cielo e la superficie della tela si increspa a suggerire il movimento portato da un alito di vento.

In questo periodo è stata illustrata da Adelio Bonacina insieme con Ilario Sirri, la raccolta di poesie di Lucio Zaniboni “Luci di mare”.  Le onde, i gabbiani, le spiagge e gli ombrelloni, le atmosfere bagnate dal sole o ammantate dalla luna, offrono lo spunto all’autore per riflettere sul senso della vita e del destino umano come sottolinea la seguente poesia:

 

Lascia l’ormeggio
e vola sulle acque
la vela all’orizzonte
è ora una piccola paglia
poi il cielo col mare
si confonde
Così penso alla morte:
una vela che salpa.”

 

Colori, a profusione, caldi, mediterranei, materici, impastati sulle tele sotto forma di fiori, di prati, di paesaggi, di marine: è una sorta di ritorno all’impressionismo quello che Adelio Bonacina presenta nelle mostre in questo periodo. Ma a differenza della pittura en plain air dei maestri francesi, l’artista lecchese propone una galleria di immagini della memoria:

“Il mio cavalletto resta al chiuso dello studio, lontano dall’egemonia della realtà. Io ne filtro solo le suggestioni, i ricordi trasfigurati dalla fantasia. Per questo le mie vedute del lago di Como o di certi scorci di mare non sono come appaiono ai visitatori: sono immagini quasi oniriche, in cui lo spettatore può rivedere anche altro. ”

Adelio presenta al pubblico una serie di marine e paesaggi floreali realizzati in acrilico o con tecnica mista su tela o masonite. Opere dalla sicura personalità, realizzate in un moderno figurativo, che hanno in più occasioni ottenuto riconoscimenti sia da parte del pubblico che della critica, e che gli sono valse affermazioni in ambito nazionale. Bonacina, infatti, è stato finalista al Premio Arte Mondatori ed ha ottenuto premi nell’ambito di concorsi a carattere nazionale, quale il Premio Emilio Gola, il Contea di Bormio, il Premio F.lli Agazzi.

Prima il noto paesaggista lombardo ha sempre amato raffigurare sulla tela la natura maestosa e – come dichiarato della critica d’arte lecchese Anna Caterina Bellati – “una natura colta nel suo massimo splendore dell’artista di sapore cascelliano ma che tuttavia ben s’inserisce nel panorama del naturalismo lombardo ultima maniera. 

Da un’attenta visione delle opere che l’artista presenta, si coglie subito il suo amore per la natura, colta nei momenti più significativi di luci e accostamenti cromatici che costringono il passante a soffermarsi per godere appieno  tanta bellezza.

2005 – 2008

La natura tra colori ed emozione

“ È sempre la passione che ti guida, ti porta avanti. ”

Dopo quasi 5 anni torna a esporre le sue opere a Calolzio, nella sua città. Negli ultimi tempi  realizza diverse mostre un in tutta Italia. Partecipa a mostre collettive a Cesenatico, Verona, Milano,Trieste. Ma tornare a Calolzio gli dà una grande emozione.

“La mia pittura è stata definita “Naturalismo lombardo” . È un modo di dipingere “materico”. Colorato. Caratterizzato dall’uso di colore puro. Inizialmente utilizzavo colori a olio. Ora adotto una tecnica mista, con particolare attenzione all’acrilico. Definire il mio modo di dipingere, cosi come quello di chiunque altro, è sempre difficile. Ognuno cerca una sua strada personale. Mi fa piacere quando mi si dice che i miei quadri si riconoscono dalla pennellata.”

L’autore propone una raccolta di opere che richiamano per intensità di colori e per profondità, panorami estivi e assolati. L’artista espone tele incentrate nella maggior parte dei casi su nature morte e paesaggi. Il pittore fa esposizioni incentrati sui soggetti che lo contraddistinguono – paesaggi con papaveri e girasoli ricchi di materia e di colori forti, in acrilico, olio e smalti – , ma anche su tracce nuove o riscoperte, come le vele e le marine. Si sente dinamismo di forme e colori nelle sue tele.

 

 

Bonacina è un paesaggista puro che, con la sua pittura, trasmette la sensazione di materia del paesaggio. E come ammette Donatella Micault: ” L’estate divampa nelle tele di Adelio. Pittura improntata ad una gioia prorompente, davanti agli splendidi colori, di cui i paesaggi investiti dal sole e dalla calda luce estiva sono inondati, ci comunica il suo entusiasmo davanti a questa tavolozza che la natura rende inimitabile, fiori ed erbe su sfondo marino oppure no, che molto sovente si confonde con l’azzurro increpato di nubi del cielo. Nei nostri tempi di confusione e di caos anche nelle arti visive, questi dipinti tradizionali, che allietano i nostri sguardi, fanno da contrappunto alla notizie spesso drammatiche che ci giungono dal mondo, e danno il sostegno ideale per conservare nel nostro animo gli elementi di una serenità autentica. In questo contesto pittori come Bonacina inviano messaggi salutari in un universo dove a volte tutto sembra crollare intorno a noi. Pittura quindi benefica, il cui notevole pregio estetico va di pari passo con una cura dell’anima di cui tutti abbiamo bisogno. Pittura eterna si dirà, che troverà sempre degli amatori, anche di fronte alle audacie inevitabili di un modernismo spesso convulso e piuttosto angosciante. Questo artista prosegue da anni con encomiabile costanza un lavoro raffinato, pur nella sua semplicità, davanti a forme eterne, vero balsamo dell’anima, e fonte di benessere per coloro che sostano ammirativi davanti a queste opere.”
Il suo stile è contraddistinto da uno spiccato ricorso al colore e alla presenza materica dell’acrilico.

Colorati, ricercati, tratteggiati con pennellate cariche di forza e intensità, i dipinti di Bonacina hanno attirato la curiosità di numerosi critici d’arte per la forte carica di sincerità e autenticità presente al loro interno. Da segnalare come la copertina del libro di Adriano Stasi “Lavoro, cultura, sanità: i valori dell’artigianato” sia stata affidata allo stesso Bonacina che con il quadro “Tutti i popoli andranno dal loro Signore” ha voluto esprimere la condizione dell’uomo. I titoli delle opere dicono già molto dello stile del pittore: “Fiori sulla spiaggia”, “Papaveri nel grano”, “Estate”, “Campo di papaveri” e “Sinfonia notturna”, solo per citarne alcuni, rapiscono lo spettatore in un mondo caldo e profumato.

2009

“EXCURSUS”

La sua personale, “Al di là del fiume” allestita nelle sale espositive Italo Neri ha ottenuto, come sempre, un buon successo di critica e pubblico. L’ottimismo di Adelio Bonacina arriva dai colori e conquista il pubblico.

“Il titolo di questa esposizione non è casuale – dice Bonacina – perché rappresenta la mia volontà di andare oltre i primi dipinti e di comporre nuovi paesaggi, non per forza legati al contesto lecchese.”

2011

Sole & Colore

Dopo aver raggiunto l’importante traguardo professionale, espone infatti presso Palazzo Falk a Lecco dall’8 al 26 aprile all’interno di una mostra organizzata con la Confcommercio per sostenere la Uildm e la ricerca scientifica.
Osservando il suo studio l’attenzione cade anche sul quadro di un soldato a terra…

”L’ho realizzato in occasione della prima guerra del Golfo – ricorda – mi piace sperimentare, pur rimanendo attratto soprattutto da vedute panoramiche, le più apprezzate dal pubblico.”

Alla domanda “Il lavoro dell’artista com’è in questo momento di crisi?” rispondeva “Duro, più del solito, ma per la pittura deve esserci sempre spazio.” Nelle opere di questo periodo l’artista ritrae in particolare prati fioriti, scorci marini, paesaggi naturali. Utilizza anche tecniche miste con applicazioni. Come sempre punta su colori forti e molto materici.

2013

La natura è tra i protagonisti delle sue opere più apprezzate, dai “Prati su tela” ai “Cespugli”, dal “Paesaggio con papaveri”“La spiaggia”. Non mancano neppure soggetti umani come la splendida “Ragazza sognante” o quadri a tema religioso, come “Cristo davanti ai giudici”La pittura materica di Bonacina conquista subito l’osservatore, così come i suoi giochi artistici ben visibili negli scorci marini o nei “giochi di neve”.Tra i soggetti prediletti sono da segnalare i dipinti riguardanti Gesù e la sua passione, le opere di denuncia sociale o di memoria storica, ma anche i dipinti di donne, fiori e piante.

2014

Presenta le opere sempre più grumose e colorate. Per quanto riguarda l’arte di Adelio Bonacina, artista a tutto tondo, tanto da essere definito “pittoscultore”, nel corso della presentazione delle mostre i relatori parlano unanimemente  di espressività molto vivace e moderna, erede dell’impressionismo e dei “fauves” (belve) di Matisse, per via del vigoroso colorismo delle sue opere, della loro forte ed instancabile sperimentazione artistica, sia formale  che sostanziale, dell’autore, che presenta anche le opere su tela di iuta, in cui il valore artistico non è dato tanto dalla rappresentazione naturalistica, quanto dalla materia, e altre opere al confine tra figurativo e estratto-informale, in sintonia con la particolare sensibilità artistica contemporanea.

2015-2016

I paesaggi di Bonacina incantano il lago.

Adelio Bonacina propone non solo paesaggi e vedute panoramiche, ma anche ritratti. Tra i suoi estimatori, Carlo Castellaneta, Raffaele Crovi, Raffaele De Grada e Bruno Munari.

2017

“Una vita per l’arte”

Adelio Bonacina in mostra a Olginate in Villa Sirtori propone una personale antologica: una quarantina di opere realizzate con diverse tecniche dal 1980 al 2017. Paesaggi e vedute panoramiche di rara e alta suggestione, ritratti e figure di forte intensità emozionale, opere informali di avanzata modernità espressiva e concettuale. Questo, in estrema sintesi, è il mondo artistico di Adelio Bonacina, “pittore di grande talento e di consolidata esperienza”, così lo descrive il critico d’arte Silvano Valentini.