Adelio Bonacina o lo shock coloristico
I paesaggi di Adelio Bonacina nascono prevalentemente da emozioni e la loro traduzione sulla tela avviene senza utilizzo di elementi figurativi ma prevalentemente di quelli coloristici. Non cercate nelle sue opere la forma, come contenitore e veicolo di significati. Non la troverete. Perché è superflua in quel contesto. Sono i colori vividi e a volte abbacinanti che prevalgono con la loro forza e sono in grado di trasmettere onde visive, radiazioni luminose, in frequenze diverse e impattanti sulle retine come sottili ma, al tempo stesso, gradevoli impressioni cromatiche. Il giallo folgorante dei campi di grano, con la violenza alternata dei rossi dei papaveri, sembra la soluzione migliore, staremmo per dire spettrografica, per condividere il messaggio vivificante e immortale del sole che dardeggia. Gli atomi e le molecole di colore aggrediscono il fruitore dell’opera e lo travolgono con l’irruenza della loro incontrollabile vitalità. Sono quadri ottimistici e positivi quelli di Bonacina. Dove la natura sembra ancora non temere o ignorare l’invadenza ottusa degli uomini.
Ugo Perugini
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